2016

Patrocinato da: Regione Puglia – Area Politiche per lo sviluppo economico, lavoro e l’innovazione Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale

Progetto: SAMIA – “Sportello di prevenzione e contrasto alla diffusione dell’HIV e delle MTS in favore di persone immigrate”

Soggetti partner: Azienda Ospedaliera Universitaria Consorziale Policlinico Bari – Clinica di Malattie Infettive – Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bari

PROGETTO REALIZZATO PER L’INCLUSIONE SOCIALE E L’INTEGRAZIONE CULTURALE DEGLI IMMIGRATI E DEI LORO NUCLEI FAMILIARI
L’idea del progetto nasce dall’aver rilevato l’assenza, nella provincia di Bari, di un Servizio Territoriale relativo all’Informazione, alla Prevenzione primaria ed all’assistenza sociale, destinato alle persone nomadi ed immigrate affette dal virus HIV e da altre malattie sessualmente trasmissibili (MTS) che attualmente si rivolgono sia presso l’Ambulatorio Patologie Infettive dell’Immigrato dell’U.O. Cliniche di Malattie Infettive dell’Università di Bari – A.O. Policlinico di Bari che è anche Centro di riferimento regionale, che presso i Presidi Sanitari della ASL BA.
Ci siamo accorti…..”ad occhio”, avendo già a nostra disposizione uno spazio fisico e di collaborazione con il Personale Medico ed Infermieristico operante presso il succitato Ambulatorio, che la popolazione arruolata e di nostro interesse, negli ultimi tre anni, è aumentata cospicuamente.
Abbiamo chiesto, allora, ai Responsabili coinvolti e, dunque, partner del progetto, se ci fossero dei dati che andassero a confermare quanto “l’occhio” aveva notato.
Di questi ultimi si farà riferimento scientifico nel prosieguo: purtroppo, vanno a conforto della proposta! Siamo quasi all’emergenza sociale di medio livello, il fenomeno non è esploso, comunque i nuovi contagi anche dagli ultimi dati diramati dal COA (Centro Operativo Aids) dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) stanno aumentando soprattutto tra la popolazione eterosessuale, e, quindi, se non si interviene da subito, almeno per quanto riguarda l’informazione e la prevenzione, tempo uno/due anni esploderà.
Il contesto in cui il progetto si inserisce è di particolare complessità e presenta più livelli di stratificazione e di bisogni che per mancanza di servizi territoriali specifici, rimangono ahinoi per lo più inespressi.
Le Comunità Etniche sono difficili da “agganciare”, soprattutto quando si parla di AIDS. Rimuovono completamente il problema! Eppure, sanno che il triste fenomeno della prostituzione è fonte di contagio e le vittime, qui da noi, sono quasi tutte straniere, dovrebbero tenere un altro atteggiamento, almeno nei riguardi dell’informazione. Nulla! Rimuovono: “l’AIDS, non è problema della nostra comunità” ti rispondono, e chiudono qualsiasi possibilità di comunicazione.
Mentre le vittime, soprattutto donne, accedono al Servizio Sanitario, si curano e poi o si nascondono, o schivano, o fuggono, e chissà quando ritorneranno, e soprattutto, nel frattempo chissà quanti rapporti sessuali senza precauzioni consumeranno…….
Le difficoltà nascono proprio dall’impossibilità di assicurare nel tempo, un lavoro socio-educativo stabile e continuativo rivolto ad esse, che miri a costruire azioni e strategie d’intervento volte alla prevenzione della diffusione dell’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e delle malattie a trasmissione sessuale (MTS).
Tale bisogno ci ha indotto a prospettare l’apertura, nella città di Bari, di uno “Sportello di prevenzione e contrasto alla diffusione dell’HIV e delle MTS in favore di persone immigrate” (dedicato a SAMIA Yusuf Omar atleta somala deceduta durante il suo viaggio della speranza) che avrà come centro di raccordo la sede operativa dell’Associazione C.A.M.A. (Centro Assistenza Malati Aids) sita in Via Castromediano nr. 66 a Bari, e, come sede di “aggancio” lo sportello già presente nella Clinica su menzionata.
Il Servizio sarà capace di coniugare incontri individuali stabili, con ad altri ben più “visibili” nella città come ad es.: Stazione, Questura, Mense, Quartieri, avendo il supporto istituzionale della ASL BA.
Le persone immigrate contattate, anche grazie alla presenza di un mediatore linguistico-culturale, potranno, quindi, essere accompagnate alle informazioni, ai materiali di profilassi sanitaria, all’orientamento sia in campo sanitario che sociale.
Il nostro progetto si propone, inoltre, attraverso una rilevazione dei bisogni, di dare informazioni sulla prevenzione delle infezioni da HIV e delle MTS e sui diritti in tema di cura, attraverso la realizzazione di un opuscolo multilingue da distribuire alla popolazione immigrata.
I risultati incideranno sull’informazione e nella conseguente educazione della cittadinanza “straniera” in merito alla prevenzione delle infezioni da HIV e delle MTS, ai relativi servizi del pubblico e del privato sociale presenti in provincia e rivolti alle persone sieropositive o in AIDS.

Analisi fabbisogno
L’esigenza da cui parte il progetto è quella di offrire un ampio ventaglio di opportunità per la sicurezza sanitaria e sociale delle persone nomadi ed immigrate e, indirettamente, per la sicurezza collettiva, attraverso la promozione e la diffusione di una maggiore consapevolezza in merito alle infezioni e alle malattie a trasmissione sessuale (HIV, AIDS, MTS), ai metodi per prevenirle, ai servizi socio-sanitari presenti sul territorio (con una particolare attenzione a quelli offerti dal servizio sanitario pubblico), ai diritti di tutti i cittadini in tema di prevenzione e di cure sanitarie, ai modi di accesso a tali servizi. Un’attenzione particolare sarà data alla realizzazione di tutti i precedenti obiettivi tra le persone straniere, che, per motivi diversi e prevedibili (difficoltà a parlare la lingua italiana, in particolare quella più specialistica del settore sanitario e medico; frequente isolamento sociale e relazionale; possibile condizione di irregolarità giuridica rispetto alle norme vigenti in tema di immigrazione; precarie condizioni socio-economiche dovute alla condizione di clandestinità e marginalità sociale; differenti codici culturali, sociali, religiosi da cui derivano diversi modi di intendere concetti come il malessere e il benessere, la malattia e la salute) possono incontrare più difficoltà e più ostacoli nel reperire le informazioni di prevenzione sanitaria necessarie a svolgere in condizioni di sicurezza personale l’attività prostitutiva, nel conoscere i servizi socio-sanitari di cui potrebbero e dovrebbero usufruire (anche quando siano in una situazione di clandestinità) e nel sapere come accedere a tali servizi senza temere di essere denunciati quando si trovino irregolarmente sul territorio nazionale.
L’individuazione di tale problema deriva dalle conoscenze scientifiche e dalle rilevazioni maturate negli ultimi anni in merito alla diffusione del virus dell’HIV che, rispetto al passato, ci mostrano una forte diminuzione dei casi di AIDS conclamato (dati diramati dall’ISS nel Vol. 26 – Nr.9 – supplemento 1 – Novembre 2013) , cioè dei casi in cui lo stato di sieropositività evolve nella malattia vera e propria, ma anche un forte aumento numerico di soggetti sieropositivi che restano tali senza ammalarsi di AIDS, ma che allo stesso tempo, e proprio per questo, possono diventare un potenziale veicolo della diffusione del virus e, quindi, della possibile infezione di altre persone. Tale dato non è da noi sottolineato al fine di produrre pericolosi e inutili allarmismi, ma per invitare a mantenere un costante ed equilibrato livello di attenzione e di corretta informazione per una reale ed efficace prevenzione sanitaria e per la promozione del diritto alla salute di tutti.

Finalità
• Migliorare il grado di consapevolezza della coscienza sanitaria in tema di prevenzione all’HIV e alle MST da parte dei destinatari;
• Ridurre il contagio HIV e MST tra la popolazione straniera e non;
• Ridurre il grado di discriminazione tout court;
• Migliorare la consapevolezza, nel target dei beneficiari, sulla causa-effetto della diffusione dell’HIV/AIDS e delle MST;
• Ridurre i costi socio-sanitari, a causa della effettiva diminuzione del numero delle infezioni;
• Raggiungere sacche di utenza di difficile accesso;
• Offrire un modello significativo di servizi di assistenza, di accoglienza, presa in carico ed orientamento rivolto a cittadini stranieri, in grado di sostenere l’impatto che i flussi migratori in Italia determinano;
• Migliorare l’accesso ai servizi da parte dei destinatari;
• Migliorare la conoscenza, da parte degli stranieri, delle risorse presenti sul territorio adibite all’accoglienza, all’orientamento e all’assistenza sociosanitaria;
• Facilitare i percorsi di integrazione sociale dei cittadini stranieri;
• Implementare la rete dei servizi e delle associazioni;
• Accompagnare nr. 500 persone a rischio di infezione da HIV e da MST presso gli ambulatori adibiti all’esecuzione dei test rapidi;
• Promozione della vaccinazione della epatite B in soggetti anche omosessuali con conseguente possibilità di aggancio su tematiche di ascolto/mediazione culturale e prevenzione HIV.

Obiettivi Specifici
a) Individuazione dell’equipe di lavoro
b) Mappatura dei servizi pubblici, del privato sociale e del volontariato, e delle comunità etniche esistenti ed attivi nell’ambito della tutela della salute delle persone nomadi ed immigrate al fine della creazione della “rete” territoriale di appoggio al progetto.
c) Avvio Servizio Territoriale
d) Realizzazione opuscolo informativo multilingue
e) Realizzazione schede informative per la registrazione dei contatti e dei dati rilevati
f) Diffusione dei risultati

Destinatari
• Giovani Immigrati sieronegativi
• Immigrati sieronegativi
• Immigrati HIV+/AIDS
• Profughi
• Prostitute HIV+/AIDS

Assistenza domiciliare integrata Aids

TRATTAMENTO A DOMICILIO DEI PAZIENTI AFFETTI DA AIDS E PATOLOGIE CORRELATE
AMMINISTRAZIONE COMPETENTE ASL BA