Covid 19 e diritti umani: UNAIDS spiega la lezione dell’HIV

  • 21 Aprile 2020
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Al tema “diritti e Coronavirus“, UNAIDS ha dedicato il documento “Rights in the time of COVID-19 — Lessons from HIV for an effective, community-led response” – i diritti al tempo del Coronavirus- una lezione dall’HIV per una risposta efficace guidata dalle comunità.

La solidarietà, l’empowerment, la consapevolezza e l’informazione delle comunità sono fondamentali per rispondere alla pandemia, sostiene UNAIDS, mentre paura, stigma e discriminazioni non possono che ostacolare questo processo. Quarant’anni di esperienza nella lotta all’HIV ci hanno insegnato –sostiene UNAIDS- l’importanza di un approccio basato sui diritti umani e sulla forza delle persone e delle community, sulla costruzione di un clima di fiducia, cordialità e solidarietà. Allo stesso tempo, occorre evitare che impedimenti di tipo sociale, economico e culturale rendano inefficaci le misure di contenimento dell’infezione. Questi i sette consigli di UNAIDS “da portare a casa”:

  1. Coinvolgere le comunità colpite, fin dall’inizio, in TUTTE le misure di risposta al virus così da creare un clima di fiducia che ne assicuri l’efficacia e la sostenibilità evitando danni diretti o indiretti. Garantire la frequente condivisione di informazioni.
  2. Combattere tutte le forme di stigma e discriminazione, a partire da quelle basate su pregiudizi razziali, sui contatti sociali, sul tipo di professione svolta (ad esempio gli operatori sanitari) o quelle dirette verso i gruppi sociali più emarginati. Il rischio è creare verso di loro un impedimento per l’accesso alle cure.
  3. Assicurare alle persone più vulnerabili e più difficili da raggiungere un accesso gratuito, o almeno sostenibile, a cure, screening e test.
  4. Rimuovere le barriere che possano impedire alle persone di proteggere se stesse e le loro comunità: paura di perdere il lavoro, costi troppo alti delle cure, circolazione di fake news o disinformazione, mancanza di infrastrutture sanitarie e così via.
  5. Le restrizioni volte a proteggere la salute pubblica devono essere di durata limitata, proporzionate allo scopo, necessarie, basate sulle evidenze scientifiche e riesaminabili da una Corte. Introdurre eccezioni, se necessario, per i gruppi vulnerabili allo scopo di migliorare gli effetti delle restrizioni. I divieti obbligatori generici raramente sono necessari e efficaci. Le persone non dovrebbero essere criminalizzate per l’eventuale violazione delle restrizioni.
  6. Gli Stati devono lavorare supportandosi l’un l’altro per assicurare che nessun paese sia lasciato indietro, scambiando conoscenze, informazioni, risorse ed esperienze tecniche.
  7. Supportare e proteggere gli operatori sanitari. E’ importante essere gentili gli uni con gli altri e sostenere ogni sforzo volto a diffondere un clima di solidarietà e fiducia più che a moltiplicare le sanzioni.